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lunedì 30 gennaio 2012
venerdì 20 gennaio 2012
martedì 3 gennaio 2012
STIPENDI !!!!!!!
Aumento dei prezziUn’eurostangata lunga dieci anni. Dal 2001 – poco prima di salutare la Lira – a oggi, i prezzi dei beni e servizi di largo consumo sono schizzati alle stelle. Con aumenti medi del 53,7 per cento che hanno ristretto il potere d’acquisto delle famiglie di quasi il 40 per cento (39,7%). Un salasso trasversale e generalizzato, quello che denuncia il Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Casper), in cui sono riunite le associazioni Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione nazionale consumatori, che ha deciso di scendere in piazza giovedì assieme ad altre associazioni per far sentire la voce delle «famiglie massacrate, impoverite dal carovita». Qualche esempio? La pizza Margherita è lievitata del 93,5%, il tramezzino è diventato molto più salato (192,2%), ma anche il cono gelato non scherza (+159,7%). Nell’era del computer, a quanto pare scrivere a mano è diventato un lusso: oggi una penna a sfera costa più del 207% in più rispetto a dieci anni fa. E anche un pomeriggio dal parrucchiere può costare caro: +63% per la semplice messa in piega.
Il Comitato ha monitorato un paniere di cento voci altamente rappresentativo dei consumi quotidiani dei cittadini, nel periodo compreso dal settembre 2001 (quando i listini già cominciavano a essere espressi in doppia valuta) ad oggi. Il risultato – a giudizio delle quattro sigle – «è sbalorditivo». I rincari, infatti, «sono sempre a due cifre e raggiungono una media del 53,7%, tenuta alta da prodotti i cui prezzi sono letteralmente schizzati (come il cono gelato, la penna a sfera, il tramezzino al bar, i biscotti, la lavanderia, il caffè o il supplì)» spiega il Casper. Ma i rincari hanno colpito anche «balzelli» del tutto particolari come quello da pagare «al parcheggiatore abusivo o la mancia al ristorante», aggiunge ancora il Comitato.
Un decennale pagato a caro prezzo, insomma, quello della moneta unica europea, entrata in vigore il 1° gennaio 2002. E peraltro – sostiene il Casper – «l’ondata non è finita perché il recente scatto dell’aliquota Iva dal 20 al 21 per cento deciso dal governo produrrà un ulteriore incremento dei listini al dettaglio».
domenica 1 gennaio 2012
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