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venerdì 23 novembre 2012
Legittimo il rifiuto di lavorare se manca la tutela della salute
Il datore che non adotta le misure necessarie di tutela della salute sul lavoro è da considerare inadempiente rispetto al lavoratore. Questa condotta giustifica dunque, in base al l'articolo 1460 del Codice civile, il rifiuto di lavorare in ambienti non sicuri e fa permanere, a carico del primo, l'obbligo di retribuire chi si sia astenuto in ragione di quell'inadempimento. È l'interpretazione che si desume dalla sentenza della Cassazione n. 18921 del 5 novembre 2012 (sezione Lavoro).
Il caso riguarda una parte del personale di una grande officina, nei cui locali erano state svolte lavorazioni che avevano determinato un inquinamento da amianto. Nonostante la bonifica realizzata dal datore, i dipendenti, preoccupati anche dai contenuti di un verbale di sopralluogo svolto da specialisti della società, chiedono la sospensione del lavoro e ulteriori interventi. Il datore li nega e i lavoratori si astengono dal continuare a lavorare, pur rendendosi disponibili a farlo in altri locali aziendali. Intervenuto il giudice penale, il pericolo alla salute è scongiurato e le maestranze decidono di ritornare in azienda. Il datore, a quel punto, rifiuta, però, di pagare la retribuzione per il mese e mezzo di astensione.
Inevitabile il ricorso da parte dei dipendenti al giudice del lavoro: essi sostengono che la loro condotta fosse da considerare legittima reazione all'inadempimento di obblighi di sicurezza gravanti sul datore e chiedono il pagamento della retribuzione. I due giudizi di merito si concludono positivamente per i ricorrenti. La decisione di secondo grado, in particolare, si basa su perizie che evidenziano difetti nell'organizzazione delle operazioni di bonifica con conseguente dispersione di residui di amianto nei locali di lavoro.
Proprio questo aspetto, secondo i giudici, rappresenta il nucleo dell'inadempimento del datore sugli obblighi previsti dall'articolo 2087 del Codice civile e giustifica, sul piano giuridico, il rifiuto di lavorare dei prestatori. La società ricorre in Cassazione. La Corte sottolinea, principalmente, due profili. In primo luogo, i giudici d'appello hanno bene interpretato l'articolo 2087 del Codice civile, secondo cui ogni datore deve adottare le misure necessarie a tutelare l'integrità fisica dei prestatori di lavoro: essi, infatti, hanno censurato il datore per la violazione delle regole di comportamento che la stessa società aveva fissato ed emanato per eliminare/ridurre i rischi. La decisione di merito, inoltre, rivela una corretta applicazione del l'articolo 1460 del Codice civile, in base al quale, nei contratti con prestazioni corrispettive come è quello di lavoro, ciascuno dei contraenti può rifiutarsi di adempiere la propria obbligazione, se l'altro non adempie.
In questo senso, i giudici hanno valutato la condotta dei lavoratori come reazione al l'inadempimento datoriale.
La Corte dunque ha rigettato il ricorso e condannato la ricorrente.
lunedì 12 novembre 2012
Ad un anno esatto dall'insediamento di Monti, i dati macro-economici sono così cambiati. Pil: +0,4% nel 2011, -2,3% nel 2012; domanda interna: -1,0% nel 2011, -5,0% nel 2012; inflazione: +2,9 nel 2011, +3,2 nel 2012; tasso disoccupazione: 8,4% nel 2011, 10,6% nel 2012; famiglie in grado di risparmiare: 35% nel 2011, 28% nel 2012. Ed infine, rapporto debito pubblico/Pil: 120,7% nel 2011, 126,5% nel 2012; spesa per interessi/Pil: 4,9% nel 2011, 5,4% nel 2012. (Dati tratti dal Sole 24 Ore del 9 novembre 2012).
Ma quanti buoni motivi per proseguire con l'Agenda Monti!
Ma quanti buoni motivi per proseguire con l'Agenda Monti!
14 novembre: la mobilitazione in Europa, gli appuntamenti
Roma, Bucarest, Praga, Stoccolma, Madrid, Lisbona, Atene e in tante altre città europee, il 14 novembre scenderanno in piazza i lavoratori e le lavoratrici per dire: l'austerità non funziona, è necessario un cambio di rotta per ridare impulso al lavoro e per ristabilire la giustizia sociale e la solidarietà tra i paesi. Manifestazioni, sit-in e scioperi generali si susseguiranno per tutta la giornata
Roma, Bucarest, Praga, Stoccolma, Madrid, Lisbona, Atene e in tante altre città europee, il 14 novembre scenderanno in piazza i lavoratori e le lavoratrici per dire: l'austerità non funziona, è necessario un cambio di rotta per ridare impulso al lavoro e per ristabilire la giustizia sociale e la solidarietà tra i paesi. Manifestazioni, sit-in e scioperi generali si susseguiranno per tutta la giornata, in occasione della mobilitazione indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati alla quale ha aderito anche la CGIL con uno sciopero generale di 4 e 8 ore e cortei in tutta Italia.
A pagare a caro prezzo i costi della crisi e le conseguenze delle politiche di austerità sono proprio i lavoratori e le lavoratrici, mentre “il mondo della finanza e gli speculatori continuano a prosperare” denuncia la CES che, sottolinea come in Europa 25milioni di persone non hanno un'occupazione e che, in alcuni paesi, il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%.
Il senso di ingiustizia cresce e con esso anche lo scontento sociale, per questo i sindacati europei chiamano tutte le lavoratrici ed i lavoratori a partecipare alla giornata di mobilitazione proclamata per mercoledì prossimo. Secondo la CES, è indispensabile innanzitutto ricostruire una solidarietà tra i cittadini europei affinchè le rivendicazioni siano sempre più forti, come la lotta allo smantellamento dello stato sociale, alla flessibilità del mercato del lavoro, alla privatizzazione dei servizi pubblici, alla pressione sul ribasso dei salari, alla diminuzione delle pensioni. Per il lavoro e la solidarietà, contro le disuguaglianze sociali in piazza il 14 novembre.
Roma, Bucarest, Praga, Stoccolma, Madrid, Lisbona, Atene e in tante altre città europee, il 14 novembre scenderanno in piazza i lavoratori e le lavoratrici per dire: l'austerità non funziona, è necessario un cambio di rotta per ridare impulso al lavoro e per ristabilire la giustizia sociale e la solidarietà tra i paesi. Manifestazioni, sit-in e scioperi generali si susseguiranno per tutta la giornata, in occasione della mobilitazione indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati alla quale ha aderito anche la CGIL con uno sciopero generale di 4 e 8 ore e cortei in tutta Italia.
A pagare a caro prezzo i costi della crisi e le conseguenze delle politiche di austerità sono proprio i lavoratori e le lavoratrici, mentre “il mondo della finanza e gli speculatori continuano a prosperare” denuncia la CES che, sottolinea come in Europa 25milioni di persone non hanno un'occupazione e che, in alcuni paesi, il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%.
Il senso di ingiustizia cresce e con esso anche lo scontento sociale, per questo i sindacati europei chiamano tutte le lavoratrici ed i lavoratori a partecipare alla giornata di mobilitazione proclamata per mercoledì prossimo. Secondo la CES, è indispensabile innanzitutto ricostruire una solidarietà tra i cittadini europei affinchè le rivendicazioni siano sempre più forti, come la lotta allo smantellamento dello stato sociale, alla flessibilità del mercato del lavoro, alla privatizzazione dei servizi pubblici, alla pressione sul ribasso dei salari, alla diminuzione delle pensioni. Per il lavoro e la solidarietà, contro le disuguaglianze sociali in piazza il 14 novembre.
lunedì 5 novembre 2012
CONTRATTO CHIMICI: LA FILCTEM-CGIL SCIOGLIE LA RISERVA MA AVVERTE: I "PUNTI DI CRITICITÀ" DEVONO TROVARE SOLUZIONE AL TAVOLO
“Sul contratto del settore chimico-farmaceutico, la Filctem-Cgil scioglie la riserva, soprattutto per la responsabilità di tenere vivo un sistema positivo di relazioni industriali che rischia di implodere se non si giungerà ad una comune valutazione”: è il testo della lettera che proprio oggi
il segretario generale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, ha inviato alle associazioni imprenditoriali di Confindustria, Federchimica e Farmindustria e, per conoscenza, alle organizzazioni sindacali Femca-Cisl e Uilcem-Uil. Ma – si legge nella lettera - la Filctem-Cgil è convinta che si debbano trovare le soluzioni ai “punti di criticità” sollevati, proprio nella fase dei “rimandi” e del completamento dei testi contrattuali.
il segretario generale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, ha inviato alle associazioni imprenditoriali di Confindustria, Federchimica e Farmindustria e, per conoscenza, alle organizzazioni sindacali Femca-Cisl e Uilcem-Uil. Ma – si legge nella lettera - la Filctem-Cgil è convinta che si debbano trovare le soluzioni ai “punti di criticità” sollevati, proprio nella fase dei “rimandi” e del completamento dei testi contrattuali.
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