Roma, Bucarest, Praga, Stoccolma, Madrid, Lisbona, Atene e in tante altre città europee, il 14 novembre scenderanno in piazza i lavoratori e le lavoratrici per dire: l'austerità non funziona, è necessario un cambio di rotta per ridare impulso al lavoro e per ristabilire la giustizia sociale e la solidarietà tra i paesi. Manifestazioni, sit-in e scioperi generali si susseguiranno per tutta la giornata
Roma, Bucarest, Praga, Stoccolma, Madrid, Lisbona, Atene e in tante altre città europee, il 14 novembre scenderanno in piazza i lavoratori e le lavoratrici per dire: l'austerità non funziona, è necessario un cambio di rotta per ridare impulso al lavoro e per ristabilire la giustizia sociale e la solidarietà tra i paesi. Manifestazioni, sit-in e scioperi generali si susseguiranno per tutta la giornata, in occasione della mobilitazione indetta dalla Confederazione Europea dei Sindacati alla quale ha aderito anche la CGIL con uno sciopero generale di 4 e 8 ore e cortei in tutta Italia.
A pagare a caro prezzo i costi della crisi e le conseguenze delle politiche di austerità sono proprio i lavoratori e le lavoratrici, mentre “il mondo della finanza e gli speculatori continuano a prosperare” denuncia la CES che, sottolinea come in Europa 25milioni di persone non hanno un'occupazione e che, in alcuni paesi, il tasso di disoccupazione giovanile supera il 50%.
Il senso di ingiustizia cresce e con esso anche lo scontento sociale, per questo i sindacati europei chiamano tutte le lavoratrici ed i lavoratori a partecipare alla giornata di mobilitazione proclamata per mercoledì prossimo. Secondo la CES, è indispensabile innanzitutto ricostruire una solidarietà tra i cittadini europei affinchè le rivendicazioni siano sempre più forti, come la lotta allo smantellamento dello stato sociale, alla flessibilità del mercato del lavoro, alla privatizzazione dei servizi pubblici, alla pressione sul ribasso dei salari, alla diminuzione delle pensioni. Per il lavoro e la solidarietà, contro le disuguaglianze sociali in piazza il 14 novembre.
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lunedì 12 novembre 2012
lunedì 5 novembre 2012
CONTRATTO CHIMICI: LA FILCTEM-CGIL SCIOGLIE LA RISERVA MA AVVERTE: I "PUNTI DI CRITICITÀ" DEVONO TROVARE SOLUZIONE AL TAVOLO
“Sul contratto del settore chimico-farmaceutico, la Filctem-Cgil scioglie la riserva, soprattutto per la responsabilità di tenere vivo un sistema positivo di relazioni industriali che rischia di implodere se non si giungerà ad una comune valutazione”: è il testo della lettera che proprio oggi
il segretario generale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, ha inviato alle associazioni imprenditoriali di Confindustria, Federchimica e Farmindustria e, per conoscenza, alle organizzazioni sindacali Femca-Cisl e Uilcem-Uil. Ma – si legge nella lettera - la Filctem-Cgil è convinta che si debbano trovare le soluzioni ai “punti di criticità” sollevati, proprio nella fase dei “rimandi” e del completamento dei testi contrattuali.
il segretario generale della Filctem-Cgil, Emilio Miceli, ha inviato alle associazioni imprenditoriali di Confindustria, Federchimica e Farmindustria e, per conoscenza, alle organizzazioni sindacali Femca-Cisl e Uilcem-Uil. Ma – si legge nella lettera - la Filctem-Cgil è convinta che si debbano trovare le soluzioni ai “punti di criticità” sollevati, proprio nella fase dei “rimandi” e del completamento dei testi contrattuali.
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