Cerca nel blog

mercoledì 19 febbraio 2014

Morgan, più soldi per i 130 dipendenti


Martinsicuro, nel nuovo integrativo tutele per i precari: bandite le agenzie interinali “fuorilegge”



MARTINSICURO. Contratto integrativo alla Morgan Carbon di Martinsicuro. In tempi in cui le contrattazioni di secondo livello sono più uniche che rare, nell’azienda che produce anelli di tenuta delle pompe dell’acqua, il contratto non solo è stato rinnovato, ma contiene elementi qualificanti, e non solo dal punto di vista economico. Accanto ai miglioramenti economici per i 130 dipendenti c’è l’impegno alla stabilizzazione di parte dei lavoratori in somministrazione, che attualmente sono 11. La parte economica prevede un aumento di 8 euro mensili su un’indennità che prima era di 80 e che nel 2015 diverrà di 96 e nel 2016 di 104 euro.
«Dove c'è attenzione per gli investimenti tecnologici», commenta Mirko Ricci della Rsu della Morgan, «si può essere competitivi e quindi possibilità di definire dei miglioramenti economici per i lavoratori addetti alla produzione, che contribuiscono in maniera decisiva all'andamento dell'azienda». Un punto particolarmente qualificante riguarda gli interinali. «Molte agenzie interinali», spiega il sindacalista della Filctem Cgil, «non rispettano contratto nazionale di lavoro e contrattazione di secondo livello: nell’accordo si stabilisce che l’azienda utilizzerà sono quelle in regola. E’ un atto di civiltà nei confronti dei precari. E nel triennio si prevede la stabilizzazione di almeno 6 precari».
La Morgan è un’azienda storica che ha un mercato internazionale e produce anelli, ad esempio per caldaie o lavastoviglie, anche per grosse imprese. Ha una lunga tradizione nella contrattazione aziendale, dal lontano 1972. Attualmente sono diversi gli istituti, che vanno dai premi di presenza e produzione al un premio sugli infortuni, alla quattordicesima, solo per fare degli esempi. «E’ un buon risultato, ottenuto anche grazie al fatto che il sindacato è molto presente in azienda», conclude Ricci. (a.f.)

venerdì 24 gennaio 2014

E ce lo dicono pure…!!!!


23/01/2014
Apprendiamo dal Sole 24 ore di oggi, in un articolo anonimo il cui titolo nulla o poco c’entra con il contenuto e relegato a pagina 23, che abbiamo perso la stratosferica cifra di 545 miliardi di euro di crediti fiscali vantati dallo Stato e non riscossi! Se vogliamo trasformarli in vecchie lire siamo alla stratosferica cifra di milleequarantamilamiliardi di lire, ovvero più di undici volte il valore della finanziaria più pesante che ci sia stata imposta negli ultimi venti anni e cioè quella di Amato del ’92 del valore di 90.000 miliardi di lire!!!
Se ciò non fosse sufficientemente scandaloso, il direttore della Agenzia delle Entrate (quali?) ci confessa che non sarà possibile recuperarne più del 5 – 6% del totale, cioè non più di 32,7 miliardi di euro.
Per evitare confusioni va specificato che questi 545 miliardi non sono ascrivibili all’evasione fiscale, che invece ha raggiunto la ragguardevole cifra di 180 miliardi di euro – cifra presunta probabilmente per difetto – ma sono soldi che si riferiscono ad accertamenti già avvenuti e quindi a crediti conosciuti. Si sa cioè chi ce li dovrebbe dare e perché.
Mentre quindi la guardia di finanza viene impiegata in attività di ordine pubblico invece che di ricerca degli evasori, mentre le buste paga dei lavoratori dipendenti sono massacrate dalle tasse nazionali, regionali, provinciali, comunali, condominiali e di pianerottolo, mentre si scopre che la figlia del grande palazzinaro romano Armellini – ad insaputa del suo compagno, l’ineffabile parlamentare di lungo corso Bruno Tabacci –ha evaso il fisco per oltre 2 miliardi di euro, mentre viene aumentata l’IVA e diminuita l’IRAP c’è un tesoro che da solo abbatterebbe il debito pubblico del 25% che sappiamo esistere ma che non possiamo riscuotere.
Ci viene voglia di chiedere al signor Cottarelli, uomo del Fondo Monetario Internazionale messo da Letta a tagliare la spesa per reperire risorse, perché non prova a cercarle a partire da qui invece di raccattare briciole negli stipendi dei pubblici dipendenti, nella privatizzazione delle partecipate, nella messa in mobilità di centinaia di migliaia di padri e madri di famiglia che già ora non arrivano al 15 del mese e non riescono a pagare l’affitto o il mutuo?