Il pacchetto lavoro approvato dal governo stanzia complessivamente 1,5 miliardi di euro distribuendoli tra incentivi all'occupazione, nuova imprenditorialità, stage e tirocini, social card e inclusione sociale
(Labitalia) - Il pacchetto lavoro approvato dal governo stanzia complessivamente 1,5 miliardi di euro distribuendoli tra incentivi all'occupazione, nuova imprenditorialità, stage e tirocini, social card e inclusione sociale. L'obiettivo sul fronte occupazione è di arrivare a coinvolgere 200 mila giovani under 29 al Sud e al Centro Nord: 100 mila di nuove assunzioni e 100 mila tra stage e tirocini. Sul fronte sociale, invece, l'obiettivo è di arrivare a supportare con 167 milioni circa 600 mila persone in condizioni di povertà estrema attraverso l'estensione della vecchia social card ai comuni del Sud sotto i 250mila abitanti, fino al 31 dicembre prossimo, e l'attivazione della nuova Carta per l'inclusione sociale.
INCENTIVI OCCUPAZIONE: come evidenziato dalla tabella allegata al decreto legge, circa 800 milioni andranno agli incentivi, in via sperimentale, per l'impiego degli under 29 con l'obiettivo di occupare almeno 100 mila giovani. Gli sgravi, che prevedono che l'azienda possa accedere alla decontribuzione totale del lavoratore, saranno su 18 mesi nel caso di assunzione a tempo indeterminato di un 'esterno' all'impresa; su 12 mesi invece nel caso in cui si tratti di una trasformare di un contratto a tempo determinato in uno indeterminato. Alla trasformazione deve comunque corrispondere un'ulteriore assunzione di lavoratore.
E' previsto comunque un tetto di 650 euro al mese per ogni lavoratore. Per poter usufruire dei benefici i giovani dovranno rientrare in una di queste condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, dunque disoccupati e inattivi; o essere privo di un diploma di scuola media superiore o professionale; o vivere soli con una o più persone a carico. Le aziende avranno tempo fino a giugno 2015 per poter sfruttare gli incentivi occupazionali.
STAGE E TIROCINI: circa 15 milioni di euro sono stati postati per l'alternanza università - lavoro con cui tentare di coinvolgere in tirocini circa 10 mila studenti. Potrà accedervi ogni studente universitario che abbia concluso gli esami, con una buona media e sotto una soglia di reddito, al quale lo Stato può riconoscere una specie di mini-assegno di 200 euro al mese per un un tirocinio presso enti pubblici o privati.
- Circa 168 milioni serviranno invece a coprire i tirocini che, si calcola, nella sola Pa in tre anni possano coinvolgere circa 3 mila persone.
- Circa 80 milioni di euro serviranno invece per promuovere l'imprenditorialità al Sud con cui arrivare ad attivare circa 8-10mila neo imprenditori.
- Altri 80 milioni di euro andranno a supportare il no profit con cui attivare almeno 5 mila soggetti, In particolare si prevede di rifinanziare il Piano di Azione Coesione rivolto a enti e organizzazioni del privato sociale che coinvolgano giovani in progetti di valorizzazione dei beni pubblici e per l'inclusione sociale.
Il pacchetto prevede poi tutta una serie di interventi di supporto per fluidificare il mercato del lavoro. A cominciare dalla riduzione a 10 e a 20 giorni degli intervalli di tempo possibili tra un contratto a termine e l'altro per rendere agevole la "flessibilità buona" mentre ha provveduto ad una stretta su altre tipologie.
Per i contratti di lavoro intermittente è stato previsto un tetto complessivo di ore lavorate di poco più di 1 anno complessivamente, ma spalmate nell'arco di 3 anni. Quanto all'apprendistato, il provvedimento prevede che entro il 30 settembre prossimo la conferenza Stato-Regioni adotti le linee guida per disciplinare il contratto che le piccole e medie imprese e le microimprese dovranno adottare entro il 31 dicembre 2015.
Saranno inoltre estese ai co.co.pro e ad altre categorie contrattuali quanto previsto contro le dimissioni in bianco mentre dal pacchetto lavoro escono le norme per allargare le maglie della "flessibilita'" cui il governo aveva pensato per sfruttare l'onda dell'Expo 2015. Nessun allungamento ,dunque, dai 12 ai 18 mesi dei contratti a termine, il primo dei quali senza causale, come aveva pensato originariamente previsto il governo. Una scelta che rinvia ad una "pausa di riflessione" e di opportunità considerato che avrebbe sollevato qualche problema con i sindacati inserire in un decreto legge norme sulla contrattazione.
Resta invece la possibilità di stipulare contratti aziendali in deroga alle leggi in vigore che dovranno essere depositati alle direzioni provinciali del Lavoro per poter essere monitorate. Infine aumenteranno del 10% le ammende previste in caso di violazione delle norme sulla sicurezza e l'igiene sul posto di lavoro con cui finanziare nuovi interventi per la sicurezza
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